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Belfast, dal Gigante al Titanic

DSC00269Belfast di metà settembre. Non fa freddo la mattina di un lunedì qualunque, passeggiando per la lunga Donegall Square, proprio davanti al City Hall, il monumento principale della capitale dell’Irlanda del Nord. Sembra impossibile: un tempo questa città era ricordata come un posto pericoloso, anacronisticamente sede di scontri fra cattolici e protestanti, là dove l’IRA preparava i suoi attacchi al governo thacheriano degli anni 80 e solleticava le immortali canzoni degli U2 pre-buonismo umanitario.

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Di questa storia non resta grande traccia. Belfast è una città dal profilo pulito, alti palazzi nel centro tirato a lucido, eleganti palazzi dalle ampie vetrate riempiono la royal street, e strane strutture moderne compaiono nelle stradine vicine alla via centrale,
DSC00293 DSC00297mentre il centro commerciale di Victoria Square, tirato su in una zona abbandonata, rappresenta forse il segno più inequivocabile della voglia di cambiare.Ma la cosa sorprendente di questa città, è il tentativo di valorizzarsi, di sorprendere, anche con mezzi apparentemente scarsi. Sì perché Belfast è un po’ come una vecchia signora inglese che nessuno va a trovare mai. E quando uno ci va, puntualmente la si ritrova un po’ in disordine, quasi fosse in fondo una sua prerogativa, un suo tratto distintivo.

DSC00361Eppure qua e la, si trovano le vere perle di una città che non si arrende DSC00315alla crisi. Il Titanic City Center si nota già
arrivando dal Belfast city Airport (dedicato al Grande George Best): si tratta di una struttura imponente, a pochi passi da un molo. Al suo interno, un museo dedicato al Titanic, sì quello vero che affondò fra le lacrime nei primi anni del secolo scorso, rispolverato più di un decennio fa dai gorgheggi romantici di Celine Dion e dagli occhioni languidi di un efebo Di Caprio per una abbondante Kate Winslet.
DSC00316DSC00329All’interno la struttura futuristica ripercorre con vaste schermate 3d, la storia di creazione e realizzazione del Titanic, per la gioia di qualsiasi ingegnere. Diversi i contributi video dell’epoca e le ricostruzioni delle cabine di prima, seconda e terza classe. Suggestivo, questo museo è stato realizzato meno di due ani fa, affollatissimo, è sicuramente il must da vedere, per chi arriva qui e non ha idea di DSC00365cosa la città abbia in serbo per lui.

Il Parlamento della città  (a sinistra) è invece solitario, in una parte distaccata dalla città, quasi la politica non entrasse mai veramente nella vita di questo Paese che non ama molto i continui riferimenti al mondo britannico di sua Maestà. Molto più meritevole di apprezzamento è l’Università di Belfast,

DSC00490sviluppata con uno stile molto americano, immersa in un quartiere studentesco colmo di locali e di verde, la chiave del rilancio di questa città che anela di aprirsi al mondo esterno.

DSC00404Ma quando si arriva a Belfast, la gira da fare è sulla costa nord, meta di DSC00400molti cast, in particolare quelli del Trono di Spade (carissimo). Vale sicuramente la pena il Carrick a rede, un percorso roccioso sulla costa sferzata dal vento. Un paesaggio maestoso, in direzione della Scozia, con ponti sospesi e percorsi a piedi dove un passo sbagliato ti precipita nel vuoto del mare scuro d’Irlanda.

DSC00431Ma sicuramente una menzione speciale merita il Sentiero del Gigante, unDSC00417 percorso unico nel suo genere in una enorme baia naturale scavata nella roccia lavica: ai lati di questo percorso si alza un’enorme parete rocciosa a forma tubolare, mentre le onde si infrangono schiumando su chiunque si avvicini al mare. Si racconta che il sentiero sia stato creato dal Gigante, per il figlio, per permettergli di oltrepassare il mare e raggiungerlo al di la della costa. Un paesaggio suggestivo, unico, che mi ha fatto sentire alla punta del nostro DSC00416continente europeo così meravigliosamente pieno di suggestioni antichissime, di castelli che si stagliano soli e malinconici, memori di una passata gloria un po’ caduca ed eppure così fiera come il popolo irlandese, o di un’antica distilleria, in una remota regione del nord, che produce il migliore whisky di Irlanda.
Una riflessione su questa terra? l’Irlanda è come il suo whisky, antico, fiero, di tradizione britannica, ma con una sua personalità distinta in attesa di essere scoperto, per assaggiare quei retrogusti inaspettati che proprio non ti aspetti.