ADDIO MARISSA, reginetta della fiaschetta chic

OC: ADDIO MARISSA, mezza JamesDean targata Gucci
 
Ci sono personaggi che non dovrebbero morire mai: sono i personaggi topici, quelli che in un certo senso reggono tutto il gioco:
pensiamo a Brenda di beverly Hills, a Prue di Streghe (casualmente della stessa attrice), a Joey di Dawson’s creeck, al Dott Troy di Nip&tuck o al Dott Rss di Er e House di DocHouse.
 
Invece tanto per trovare un uscita assurda e risollevare le sorti di un anncquatissimo OC, Marissa, la ragazza ricca e sbandata di OC ha dato il suo addio alla serie e a tutti noi, segnando la fine anche del Telefilm.
 
Si, Marissa non doveva morire, un pò come misery, ed anche se viene rimpianta da me e dalla mia collega Flaminia, che pensava all’inutilità di vederla agonizzante quando si sapeva bene che sarebbe deceduta, da mesi, in fondo credo sia stata una scelta TANTO INEVITABILE QUANTO INGIUSTA.
 

Invece le cose non stanno proprio così: perchè secondo voi, io e Flaminia finiamo per rimpiangerla? perchè ci siamo rimasti Tutti un pò male troppo male?
Perchè marissa rappresentava e rappresenta quell’emblema generazionale di oggi, quella tendenza autordistruttiva di molti ragazzi, altrettanto viziati, ricchi e snob che non riescono a pensare ad una felicità nell’immediato e spresso cadono nella droga o nell’alcool.
 
Sono i nuovi james dean
 
Che marissa non fosse più un bellissimo personaggio era evidente : insomma era una ricca, solo apparentmente stupida, viziata all’inverosimile con una passione per i ragazzi dannati e ribelli, prima Lucke il fedifrago, poi Ryan il manesco, poi Oliver il matto, poi la lesbica Alex, poi Voljack l’accannato.
Si, marissa non si è fatta mancare proprio niente, sembra uno di quei personaggi sorto per creare danni e basta. PER QUESTO , IN UN CERTO SENSO C MANCHERà!
 
pROBABILMENTE LA SORELLINA NON MANCHERà DI COLMARE QUESTO VUOTO NELLA PROSSIMA STAGIONE, PERò NON SARà PIù LA STESSA COSA
PERCHè
 
MARISSA IN UN CERTO SENSO rappresenta di più la mia generazione, quella a cavallo degli anni 90, una generazione cresciuta all’ombra dei disagi familiari, dell’arrivismo scolastico, delle ribellioni generazionali post anni 70, meno politiche E PIù SPIRITUALI.
 
UNA GENERAZIONE CHE A DIFFERENZA DELLA NOSTRA è PIù INDIFESA DAVANTI A QUESTI DRAMMI E REAGISCE PIù DALL’INTERNO CHE DALL’ESTERNO 
 
Già Dawson’s creek aveva analizzazto approfonditamente le dinamiche relazionali coi genitori separati (Dawson’s ed i suoi) o la mancanza fisica del genitore causa morte (Joey e la madre defunta) e per mancanza di dialogo (pacey ed il padre poliziotto), nonchè i traumi pscologici di figli disadattati (Andie mc Phee e Jack con la madre psicotica).
 
In OC nonostante il lusso patinato ed il perbenismo imperante, lontano dagli ambienti perifierici dei creekers,  Marissa rappresentava una seconda fase di dinamica generazionale: Marissa assume sulla sua pelle il disagio economico e affettivo della sua famiglia, prima unita, ricca popolare poi bruscamente divisa, in crisi e povera.
Assiste esasperata ai continui matrimoni di sua madre che sviliscono il suo rapporto con lei. Assiste dispiaciuta all’allontanamento del padre inetto.
 
In una figura, quella di Marissa si racchiudono i più grandi disagi del moderno adolescente, il quale alla fine NON HA COME SCELTA CHE IL RIFUGIO NEL DIVERSO, sia esso un manesco Ryan Atwood povero e ribelle, o una torbida relazione omosessuale con la lesbica Alex.
 
Si tratta della fuga dal mondo familiare ora non più "casa" nel senso di "famiglia" verso un nuovo concetto di appartenenza, ora ad un mondo che non conosci (quello di chino) oppure che senti improponibile per te (quello lesbico offerto da Alex).
 
IN TUTTI I CASI MARISSA MANIFESTA L’INCAPACITà DI STARE BENE IN NESSUN POSTO, sentimento comune in tutti noi e già ampiamente trattato da film come DUE METRI SOPRA IL CIELO, che però indicava nel confronto col diverso un moto di crescita che riportasse l’adolescente, migliorato, nell’alveo familiare.
 
Invece marissa non permnette questo passaggio di maturità: muore, lei, la regina dell’alcool a portata di borsetta, senza particolare rancore col suo passato,perdona, per esigenza di copione, la madre arrivista, confida il suo amore finale per Ryan, ma quel senso di non appartenenza resta fino all’ultimo.
neanche fra le braccia di Ryan morente, sembra essere al suo posto.
 
Marissa una metafora generazionale, dunque, una james dean incapace di afforntare la vita con gli occhi della proprompente sorellina la quale invece, non pare curarsi troppo di disagi psicologici e, come la nuova generazionme, PARE CRESCIUTA FIN TROPPO IN FRETTA RISPETTO ALLA NOSTRA.

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