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THIS IS US: quei buoni sentimenti che ci fanno tanto piangere

Capita, sotto Natale, di essere più inclini alle lacrime. Lo si è di più se istigati da telefilm, come THIS IS US che ti fanno ricordare il passato, i valori della famiglia, quegli elementi fondanti che ci rendono negli anni quello che siamo.

this-is-usTHIS IS US è la serie della NBC- in onda ancora su Fox Life, la rete più sensibile fra quelle dell’ammiraglia Sky- che ti fa ragionare su quanto ciò che siamo non è altro che la somma delle nostre esperienze e del nostro modo di crescere; siamo  il risultato delle nostre adolescenze, vissute in connessione con coloro che ci hanno messo al mondo o che ci hanno semplicemente cresciuto e dai fratelli che ci hanno ronzato attorno.

thisisusInTHIS IS US si racconta di una giovane coppia che negli anni ’80 ha messo al mondo tre figli: uno morirà dopo poche ore di vita e verrà sostituito da un trovatello di colore.
In un andirivieni temporale (tanto caro alle web series da The Affair a Westoworld ) si raccontano sia le vicende della giovane coppia degli anni ’80 che dei tre figli ormai cresciuti (il bimbo adottato diventa un uomo di successo in cerca del padre naturale, i due gemelli rispettivamente un attore di fiction in cerca di cambiamenti ed una donna obesa in lotta col proprio corpo).

THIS IS US -- "The Game Plan" Episode 105 -- Pictured: (l-r) Mandy Moore as Rebecca, Milo Ventimiglia as Jack -- (Photo by: Ron Batzdorff/NBC)
THIS IS US — “The Game Plan” Episode 105 — Pictured: (l-r) Mandy Moore as Rebecca, Milo Ventimiglia as Jack — (Photo by: Ron Batzdorff/NBC)

Fra i migliori Milo Ventimiglia nelle parti del padre di famiglia, realistico, intenso e ben sostenuto da una sorprendente Mandy Moore, credibile ed efficace anche nelle scene drammatiche.

this_is_us_tv_series_title_cardCommuove in questo show, come i ricordi del passato, dei tre piccoli nella loro fase di crescita, si intreccino con le loro evoluzioni da adulti. Seguiamo le loro scelte, veniamo a scoprire che fine hanno fatto quegli splendidi genitori, e ci ritroviamo a pensare che siamo come loro, non solo anagraficamente (chi vi scrive è nato negli anni ’80)  e viviamo anche noi di ricordi e di paura per il presente, vorremmo cambiare il nostro futuro, ma il nostro passato ci perseguita. Cerchiamo una realizzazione ma alla fine è nella famiglia che ritroviamo la nostra vera identità. E sono i padri che ci mancano a farci stare male, sia quelli che cerchiamo che quelli che non ci sono ormai più.
Ed ecco che le scene familiari degli anni ’80, quei padri e quelle madri che credevano nel matrimonio, figli com’erano della generazione che era andata in guerra ed era abituata a lottare, ci riporta ad un’epoca ormai trascorsa che ci manca alquanto.

161014_3116002_the_pool  Ci manca come l’abbraccio di un padre che ci raccoglie sonnolenti da un divano e ci porta a letto mentre scorre la musica di Alexi Murdoch (some day soon)  costringendoci a sognare ancora un po’ perché la vita può aspettare ancora, e maturare rischia di farci vedere scomparire le persone che amiamo, costringendoci a crescere.

Ma aspettiamo e continuiamo a sognare, cullandoci in ricordi di epoche che non torneranno più. Per questo le lacrime servono. E anche i buoni sentimenti di THIS IS US.

Ci appartengono davvero, siamo Noi.

Dawson’s creek, dalle sigle al senso della nostalgia

Sarà per via di questo tempo assurdamente inclemente a metà primavera, che nel pieno di una notte dove riesco

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poco a prendere sonno ed ho troppo polline e pensieri in circolo, mi son tornate in mente quelle notti più tormentate della mia neanche troppo lontana adolescenza, dove Dawson’s creek regnava sovrano dei miei bollori e delle mie perversioni giovanili.

Così spulciando su Youtube alla parola “dawson’s creek”, non ho potuto non guardare il medley delle sigle, tutte. Dalla 1a alla 6a stagione, comprese le sigle per episodi speciali, intervallandole con qualche soffiata di naso, non so per la commozione (ma si!) o per il polline. Non ho visto i promo strappalacrime di quei matti che hanno assemblato le scene o i momenti topici, ho guardato solo le sigle.E null’altro. Perché? perché chi ricorda dawson’s creek veramente, e ne ha capito il senso non lo riguarderà mai più, o se capiterà, o sarà costretto a guardarlo ancora, lo farà con un certo disappunto,temo.

Questo perchè Dawson’s creek ha parlato per anni della nostalgia di se stessi, di quel passaggio dalla fase adolescente a quella quasi matura con un misto fra disappunto e lacrimuccia per ciò che fu e che ora non è più, ed è questo che mi spinge a scrivere ora, quasi in preda ad un istinto nostalgico che mi piglia solo nelle giornate di pioggia.

castA distanza di anni, posso dire che DC ha segnato la mia vita: soprattutto quella impermeata di anni 90, dai capelli gelatinati ed un po’ gonfi quando le camicie a quadro avevano un certo Non so ché.

Ebbene sì! nella prima adolescenza non posso non ammettere di essere stato (e di avere incontrato) un Dawson nella mia vita,  e di essermi detto “Svegliati!” come ho fatto a metà delle superiori. Credo anche di essermi innamorato di qualche Joey, mal ricambiato, di non aver compreso appieno le mie amiche Jen  e di avere avuto almeno un Pacey che mi faceva ridere ed una Andy da ascoltare nei suoi deliri di pazzia.

Pur non amando Jack, lo sono diventato alle Superiori, e devo ammettere che sono cresciuto più con Jack che con Dawson: io sono uno di quei (pochi) che ha sempre tifato per Joey&Pacey (“perchè la vita va avanti Dawson…”), uno di quelli che ha adorato il passaggio all’Università quando il mondo intero ancora piangeva forte e disperato l’allontanamento da Capeside (del resto quel lago putrido puzzava un pò troppo di muffa infantile, o no?).

eddieIo sono uno di quelli che adorava Audrey ed il suo cervello grande come la sua miniborsetta, adoravo vedere Jack scheccare coi maschioni della confraternita e sognavo di incontrare un ragazzo come Eddie…come Eddie chi? lo scrittore che ci provava con Joey alla 6 stagione!, quando ancora Pacey non si era ri-fatto avanti e …io volevo un Oliver Hudson un amore diverso da tutto, che mi guardasse al mattino con una tazza di caffè rossa fra le mani (qui il link alla scena), lasciandomi così  addormentato e dimentico dei miei doveri, visto che il me stesso dell’Università era diventato un’insopportabile Joey incapace di divertirsi. Eddie era l’uomo che sognavo, che volevo mi dicesse “Voglio che mi giri intorno”  come un atto dovuto che mi avrebbe portato alla deriva qualora avessi poi smesso di farlo.

E così mentre ascolto ancora le sigle, ripenso a quanto si cambia, a come ogni anno della propria vita assomiglia veramente ad una sigla di un telefilm in cui si nota un passaggio, un cambiamento verso qualcosa di diverso.
Ora non so bene in cosa mi sono trasformato, forse in una Ally Mc Beal incapace di fare la voce grossa.

Non sono ancora un uomo fatto come Dawson nell’ultima (e solo nell’ultima ) puntata e non sono più quel timido Jack in cerca di se stesso, ho le mie rigidità alla Joey ed i miei principi non più troppo puritani e rimpiango di non avere più nessuna Jen nella mia vita.

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Eppure sono felice, perché quando ascolto le canzoni che facevano da colonna sonora al telefilm  ripenso a come mi rapportavo con i miei primi amori, con le prime difficoltà e mi apprezzo per come è andata!, mi apprezzo quando ricordo i ragazzi che mi sono passati davanti e quelli che se ne sono andati, i tanti che volevano che “restassi loro intorno”, e finalmente comprendo quanto ho appreso da Dawson’s creek, ovvero quel sacrosanto principio che Joey sviolinava ad un Dawson rasssegnato, quel “Dobbiamo andare avanti” che suona sempre familiare anche quando si diventa veramente grandi.

The Script – If You Could See Me Now – YouTube

Nuova emozione dagli Script…

Oggi mi sento nostalgico e mi manca un po’ anche l’Irlanda…

Questa canzone trasuda molta nostalgia e pensieri del passato che si accavallano come istantanee della mia vita, sarà che oggi ho sognato la mia famiglia e la mia infanzia…insomma oggi è una di quelle giornate-fotogramma del passato…

 

The Script – If You Could See Me Now – YouTube.